Pubblicato in: Senza categoria

Scorie nucleari: riciclarle è possibile, ma non conviene

di luca.pistolesi 25 settembre 2009
By xiaming

By xiaming

Cosa si può fare delle scorie nucleari? Che fine faranno? Un Paese come l’Italia che, ahimé, si avvia ad avere centrali nucleari deve pur decidere che cosa se ne farà poi delle scorie nucleari generate. Attualmente le alternative tecnologiche sono due: reintrodurre le scorie nel ciclo di produzione dell’energia nucleare, oppure trovare un posto abbastanza sicuro e isolato da lasciarle “decantare” per uno o due secoli, fino a che non abbiano perso la loro carica radioattiva.

A parole sembra preferibile la prima strada. Gli unici Paesi che riciclano le scorie nucleari, attualmente, sono Francia e Giappone(1). Non a caso l’Italia, che è ancora intenta a smantellare le centrali nucleari degli anni ’80, manda le sue scorie proprio ai francesi, insieme a un bel po’ di milioni di euro, perché le smaltiscano. Il processo consiste nel separare plutonio e uranio dagli altri scarti (altamente radioattivi) della fissione, in modo da poterli riutilizzare. Sembra che in questo modo si possa ottenere lo stesso quantitativo di energia usando il 20% in meno di materiali “freschi”. I francesi sostengono che in questo modo le scorie diventino meno voluminose e abbiano una vita radioattiva più breve.

Tuttavia, ci sono alcuni problemi. In primo luogo, solo una parte piccola del plutonio è riutilizzata: il resto rimane in mezzo alle scorie, potenziandone e prolungandone nel tempo la radioattività. In secondo luogo, riciclare il plutonio costa diverse volte di più di quanto non costi usarne del nuovo. Non a caso, tutti gli altri Stati con centrali nucleari, valutate tutte le opzioni, hanno preferito cercarsi direttamente un buon buco dove sotterrare le scorie. Inoltre, il riciclaggio del plutonio è un processo pericolosissimo: il liquido prodotto dalle scorie genera radiazioni 100 volte più potenti di quelle sprigionate dall’incidente di Cernobyl. Secondo quanto riferito dal Los Angeles Times, gli stessi tecnici nucleari del Giappone avrebbero ammesso che sarebbe preferibile trovare un sito di stoccaggio, piuttosto che continuare con il riciclo. Ora la domanda è: quale delle due strade sbagliate sta per prendere l’Italia?

(1) Fonte: www.latimes.com

4 risposte a “Scorie nucleari: riciclarle è possibile, ma non conviene”

  1. Pietro ha detto:

    Post interessante, tuttavia contiene più di una grave imprecisione tecnica:
    1. nel caso di stoccaggio permanente senza riprocessamento, la radioattività rimane per migliaia di anni, non per uno o due secoli come affermato
    2. non si può usare del plutonio “nuovo” in quanto esso è un elemento che si può ottenere solo dal riprocessamento del combustibile esausto
    3. il confronto con la radioattività immessa nell’ambiente a Chernobyl è del tutto improprio – il riprocessamento non è una condizione incidentale ed i suoi rilasci sono entro i limiti ammessi
    4. il post omette di dire che il combustibile esaurito contiene ancora circa il 98% dell’energia ottenibile attraverso il suo riprocessamento e utilizzo nei reattori di IV generazione
    5. la scelta riprocessamento/stoccaggio è eminentemente politica: il Pu contenuto nel combustibile esaurito potrebbe essere estratto ed usato per scopi militari.
    Per rispondere alla domanda, l’Italia dovrà:
    1. individuare uno o più siti per lo stoccaggio permanente dei rifiuti ad alta e a medio-bassa radioattività (questi ultimi non solo derivanti dai reattori nucleari, ma da tutte le attività che impiegano radioisotopi: medicali, industriali, agricoltura, etc.)
    2. nel caso effettivamente riprenda la produzione di energia nucleare, si dovrà procedere – secondo me- al riprocessamento del combustibile esaurito possibilmente negli impianti francesi, per poi riutilizzare i prodotti fissili estratti e stoccare quanto non riutilizzabile (questo sì per qualche centinaia di anni) nei propri siti.

  2. Marco Elvio Corvaglia ha detto:

    Tanti anni fa , sempre per questioni economiche, non si è mai usata ne la raccolta differenziata e neppure i motori ibridi o a idrogeno o elettrici, oggi ci si lamenta dell’effetto serra e dello scioglimento dei poli, e si costruiscono centrali nucleari ma non si riciclano le scorie x alti prezzi??? perchè? ci sta sempre un cane che si mangia la coda….

  3. RAFFAELE ha detto:

    A VOGLIA A RENDERE SICURE LE CENTRALI NUCLEARI..
    RIDICOLAGGINE FOLLIA UMANA
    NON CI VUOLE MOLTA INTELLIGENZA E FORSE AVERNE TROPPA STORPIA..

    IL BUON SENSO INSEGNA CHE DOVREMO IL PIU POSSIBILE LASCIARE QUESTO MONDO COME L’ABBIAMO TROVATO

    I VARI FILM DI FANTASCIENZA HANNO INCULCATO A MOLTE GENERAZIONI UNA FANATICA FIDUCIA NEL PROGRESSO
    QUI SI TRATTA DI CALCOLARE I RISCHI
    SOLO GLI IDIOTI NON ARRIVANO A COMPRENDERLI!!

  4. Giosué ha detto:

    Visto che siamo cosi progrediti perche riconsiderare il nucleare? Per me il nucleare è storia uno dei tanti errori commessi dall’uomo. Dobbiamo solo prenderne atto e voltare pagina. Oggi abbiamo il dovere di produrre energia rispettando il paneta si puo produrre energia in simbiosi con l’ambiente se solo si mettono da parte i profitti. Basta produrre morte per il tornaconto di pochi.