La nuova campagna di Greenpeace Italia sta avendo un grande successo. “Io non vi voto“, questo il suo titolo, è un’iniziativa che vuole sollecitare i candidati alla guida del Paese a prendere un impegno serio sui temi ambientali, in particolare sulla rinuncia all’utilizzo dei combustibili fossili, carbone e petrolio su tutti.
Greenpeace ha inviato ai cinque candidati delle primarie del centrosinistra e ai leader degli altri partiti e movimenti una lettera con nove domande, chiedendo in risposta per ciascuna un secco sì o no. Allo stesso tempo ha invitato i cittadini a firmare l’appello di “Io non vi voto”: i politici che non si impegneranno a rispettare l’ambiente perderanno il voto dei sottoscrittori. Due soli giorni dopo il lancio della campagna, il counter dei voti è già arrivato sopra le 17.000 firme, e continua a crescere velocemente.
“Io non vi voto” non è una campagna astensionista, ci tiene a precisare Greenpeace, ed è una precisazione doverosa visto che la propensione al non-voto è già abbastanza forte nel Paese (basti pensare alla misera percentuale dei votanti nelle ultime elezioni siciliane). “Al contrario – scrive Greenpeace – chiediamo a tutti i leader politici e a chi si candida a governare il Paese impegni precisi per salvaguardare ambiente, salute, economia e occupazione”.
Le nove domande riguardano in primis l’abbandono dei carburanti fossili: è richiesto ai leader un impegno a non aprire nuove centrali a carbone e a chiudere quelle esistenti entro il 2030, a bloccare le trivellazioni in cerca di petrolio sulle nostre coste e a alzare le tasse alle compagnie petrolifere. Inoltre, i politici sono interrogati sulla loro disponibilità a rafforzare le politiche contro i gas serra e a semplificare la burocrazia per gli interventi su risparmio energetico e fonti rinnovabili. Un impegno particolare, poi, è richiesto sulla sostituzione dei vertici di Enel, con i quali Greenpeace sta portando avanti una battaglia feroce.
Fino ad ora hanno risposto, con nove sì, due dei candidati alle primarie del centrosinistra, Laura Puppato e Nichi Vendola. Anche Antonio Di Pietro ha risposto con nove sì. Gli altri candidati e leader politici non hanno ancora risposto: tra questi neanche Beppe Grillo, che però sul suo blog ha ospitato il lancio della campagna di Greenpeace (di fatto sostenendola).