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Incendi boschivi? Ci pensano i bambini… con i Lego

di luca.pistolesi 19 maggio 2009
robot-cinese

La squadra cinese ammira il suo robot

Siamo costantemente in cerca di nuove soluzioni contro il cambiamento globale, e non avevamo ancora pensato a interpellare coloro che della fantasia sono i padroni indiscussi: i bambini. Ci ha pensato la Lego, che coi bimbi ha a che fare da decenni, insieme all’organizzazione no-profit First: un concorso mondiale per stimolare queste menti ancora fresche a trovare la strada che i grandi hanno ormai perduto. La fase finale della gara, che ha visto partecipare circa 700 bambini provenienti da tutto il mondo, ha avuto luogo a inizio maggio a Copenhagen, nello stesso padiglione che in dicembre ospiterà il summit Onu sul clima (nel quale speriamo davvero che qualche soluzione adulta salti fuori).

Semplice (e astutissimo) lo svolgimento della gara: le classi di bambini dovevano presentare un progetto nel quale parlassero degli effetti dei cambiamenti climatici sul loro ambiente e proponessero qualche soluzione, anche piccola, anche semplice. Accanto a questo (noioso) impegno, gli adulti organizzatori hanno però pensato bene di infilare un concorso parallelo, ben più allettante per questi piccoli pozzi di scienza da cui attingere: una gara di super robot di LEGO! Avanti, chi di noi avrebbe potuto, diciamo intorno alla seconda elementare, resistere a una sfida così eccitante?

Questi bimbi un po’ li invidiamo per la gita a Copenhagen e la corsa di robottoni, e un po’ ci fanno pena, perché a noi quando eravamo piccoli nessuno è venuto a chiedere di risolvere il problema del buco dell’ozono. In ogni caso, la trappola degli adulti ha funzionato, e i bimbi hanno snocciolato con nonchalance, tra uno slalom e l’altro dei loro LEGO,  qualche idea niente male. La migliore è senza dubbio quella di un gruppo californiano, che ha vissuto sulla propria pelle il dramma degli incendi boschivi, che ogni anno torna a devastare d’estate lo Stato più popoloso degli Usa. Gli adulti hanno spiegato loro che gli incendi diventano grandi perché non sono presi in tempo. “E allora…” hanno risposto i pargoli, mollando per un attimo l’anca del loro campione di mattoncini, “…mettiamo tante webcam alimentate ad energia solare nel bosco, poi ognuno si mette il video come sfondo del desktop e se vede un incendio chiama il numero verde”. Ce li vedete gli adulti a bocca aperta a prendere appunti? Noi sì.

Una replica a “Incendi boschivi? Ci pensano i bambini… con i Lego”

  1. Enea ha detto:

    Come disse quello che non separava mai l’immondizia:
    “Ci penseranno i nostri figli”