“Dicono che puoi scoprire quale colore andrà di moda l’anno prossimo guardando il colore dei fiumi in Messico e in Cina“. Dopo l’italiana Benetton, la campagna di Greenpeace Detox Fashion fa un’altra “vittima” illustre: si tratta di Victoria’s Secret. Limited Brands, proprietaria del noto marchio di abbigliamento intimo femminile, oltre che di altri marchi importanti come Pink e LaSenza, ha infatti annunciato di voler eliminare dalla sua catena produttiva i prodotti chimici altamente tossici entro il 2020. Inoltre, Limited Brands si è impegnata ad eliminare completamente i pericolosi ftalati dai propri prodotti entro giugno di quest’anno, stipulando contratti con fornitori che garantiscano l’uso di materiali più sicuri.
La campagna di Greenpeace sta avendo un ottimo successo: in meno di due anni ha già fatto capitolare quattordici tra le maggiori compagnie internazionali di abbigliamento, tra le quali colossi come Nike, Adidas, H&M, Levi’s e Zara. A ciascuna di esse, Greenpeace ha dedicato mirate iniziative di sensibilizzazione, dai flash mob ai video, dalle raccolte firme al lobbing. Ad esempio, per la Nike e l’Adidas Greenpeace aveva organizzato uno striptease simultaneo in 29 città di 10 diversi Paesi, cui avevano partecipato circa 600 persone.
Victoria’s Secret è invece uno dei bersagli, insieme a Zara, CK, Giorgio Armani e altre multinazionali dell’abbigliamento, dello strepitoso trailer d’animazione apocalittico che vi abbiamo postato qui sotto. Ovviamente, quelli delle multinazionali per ora sono soltanto impegni, ma Greenpeace promette di controllare che siano tradotti in azioni concrete.
Infatti molte aziende che producono abbigliamento NON hanno ancora capito che inquinano il mondo intero! Meglio fibre naturali e abbigliamento fatto con pelle di animali vi sono da sempre alternative idem per i filati meglio se senza coloranti chimici ma usando se proprio si vuole..solo coloranti naturali.
Morando Sergio