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G8 de L'Aquila: sul clima accordo a metà

di luca.pistolesi 10 luglio 2009

by oxfam international

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I grandi della Terra hanno siglato un accordo sui cambiamenti climatici, nel corso del G8 organizzato a L’Aquila. Per la prima volta, gli stati industrializzati si sono messi d’accordo e hanno firmato un documento che riconosce il progressivo innalzamento della temperatura globale e la sua causa umana.

Per la precisione, il documento stabilisce in due gradi medi l’innalzamento “accettabile” della temperatura, e impegna formalmente gli stati a dimezzare le emissioni entro il 2050. Un buon risultato, in linea con le previsioni della vigilia.

Non si tratta però di una rivoluzione, anzi. In fin dei conti, gli stati industrializzati avevano già di fatto trovato un accordo sui cambiamenti climatici: a parte l’Italia, in cui i negazionisti dell’effetto serra trovano ancora sponde favorevoli presso il governo, gli altri stati del G8 avevano già preso impegni sul fronte della riduzione delle emissioni. Casomai, il vero successo sta proprio nell’aver finalmente formalizzato questi impegni. Addirittura, alcuni degli stati più ricchi hanno alzato l’asticella dal 50 all’80% di riduzione di CO2 emessa.

Tuttavia, il grande obiettivo del G8, cioè il coinvolgimento della Cina e dell’India nelle misure anti-surriscaldamento, è stato completamente fallito. La Cina, “decapitata” al G8 del suo primo ministro, tornato a casa per occuparsi della rivolta nello Xinjiang, ha ammesso il problema, ma ha rifiutato di impegnarsi nel documento sulla riduzione delle emissioni.

Ora la palla passa dall’Aquila a Copenhagen: la conferenza Onu sui cambiamenti climatici di dicembre sarà probabilmente l’ultima occasione per trovare un accordo tra i paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo. La richiesta della Cina (e anche dell’India) è chiara: i due stati, entrambi di recente industrializzazione, non vogliono pagare il conto di un inquinamento che non hanno prodotto, e vogliono quindi che la riconversione del loro apparato produttivo sia finanziata, in buona parte, dall’occidente. Difficilmente gli Stati Uniti, alle prese con la crisi economica, potranno accettare un accordo su simili presupposti.

2 risposte a “G8 de L'Aquila: sul clima accordo a metà”

  1. sofia ha detto:

    mi è interessato molto questo articolo, ma volevo sapere con quale frequenza vengono scritti gli articoli… questo sito mi piace molto e l’ ho già fatto conoscere nella mia scuola, a Solarolo (RA). Ciao!

  2. luca.pistolesi ha detto:

    grazie per l’apprezzamento, sofia! Su Pianeta compaiono mediamente cinque articoli a settimana, o anche di più quando c’è qualche evento importante. Continua a seguirci!