Il Portogallo ha molto da insegnarci per quanto riguarda l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. L’ultima notizia è dei primi giorni del 2009: pare che sia stata aperta l’enorme centrale solare a Amareleja, nel distretto meridionale di Moura, a 150 chilometri a sud di Lisbona. È attualmente la centrale ad energia solare fotovoltaica più grande del mondo: occupa circa 250 ettari (più o meno come un quadrato di un chilometro e mezzo di lato) ed è posta in una delle zone più assolate del paese. Attualmente ne è entrata in funzione soltanto una parte: una volta a pieno regime, dal 2010, la centrale dovrebbe produrre circa 93.000 MW all’anno, fornendo l’energia necessaria per oltre 30.000 abitazioni. È costruita con la tecnologia dei “girasoli meccanici”: 2.520 piattaforme, equipaggiate ciascuna con 104 pannelli fotovoltaici, “inseguono il sole”, cioè ruotano mantenendo l’angolo d’incidenza dei raggi a 90° e garantendo il massimo rendimento per tutto l’arco della giornata.
Solo un mese prima, a dicembre 2008, era stata ufficializzata l’apertura della Alto Minho Wind Farm, il parco eolico più grande d’Europa. Formato da 120 pale eoliche da 2 MW di potenza ciascuna, Alto Minho fornisce al Portogallo un afflusso di circa 240 MW di potenza assolutamente pulita. Posizionato nel nord-est del paese, quasi al confine con la Spagna, il parco è stato realizzato con un impegno economico di oltre trecento milioni di euro dalla società francese EDF Energies Nouvelles, impegnando delle turbine prodotte in Germania dalla società Enercon. Inoltre, a breve dovrebbe essere aperta un’altra Wind Farm ad Arada, vicino ad Oporto, sempre prodotta dalla EDF Energies Nouvelles: questa, leggermente più piccola, dovrebbe produrre 112 MegaWatt di potenza.
Grazie ad Alto Minho e alle altre “fatorie del vento”, in Portogallo il 10,2% dell’energia prodotta proviene dall’eolico. Tanto per fare un paragone, in Italia siamo solo all’1,1%. Insomma, loro sono bravi, ma noi cosa siamo?