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Eolico e fotovoltaico: il Portogallo all’avanguardia

di luca.pistolesi 1 marzo 2009

La centrale fotovoltaica di Amareleja, da guardian.co.uk

La centrale fotovoltaica di Amareleja, da guardian.co.uk

Il Portogallo ha molto da insegnarci per quanto riguarda l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. L’ultima notizia è dei primi giorni del 2009: pare che sia stata aperta l’enorme centrale solare a Amareleja, nel distretto meridionale di Moura, a 150 chilometri a sud di Lisbona. È attualmente la centrale ad energia solare fotovoltaica più grande del mondo: occupa circa 250 ettari (più o meno come un quadrato di un chilometro e mezzo di lato) ed è posta in una delle zone più assolate del paese. Attualmente ne è entrata in funzione soltanto una parte: una volta a pieno regime, dal 2010, la centrale dovrebbe produrre circa 93.000 MW all’anno, fornendo l’energia necessaria per oltre 30.000 abitazioni. È costruita con la tecnologia dei “girasoli meccanici”: 2.520 piattaforme, equipaggiate ciascuna con 104 pannelli fotovoltaici, “inseguono il sole”, cioè ruotano mantenendo l’angolo d’incidenza dei raggi a 90° e garantendo il massimo rendimento per tutto l’arco della giornata.

Solo un mese prima, a dicembre 2008, era stata ufficializzata l’apertura della Alto Minho Wind Farm, il parco eolico più grande d’Europa. Formato da 120 pale eoliche da 2 MW di potenza ciascuna, Alto Minho fornisce al Portogallo un afflusso di circa 240 MW di potenza assolutamente pulita. Posizionato nel nord-est del paese, quasi al confine con la Spagna, il parco è stato realizzato con un impegno economico di oltre trecento milioni di euro dalla società francese EDF Energies Nouvelles, impegnando delle turbine prodotte in Germania dalla società Enercon. Inoltre, a breve dovrebbe essere aperta un’altra Wind Farm ad Arada, vicino ad Oporto, sempre prodotta dalla EDF Energies Nouvelles: questa, leggermente più piccola, dovrebbe produrre 112 MegaWatt di potenza.

Grazie ad Alto Minho e alle altre “fatorie del vento”, in Portogallo  il 10,2% dell’energia prodotta proviene dall’eolico. Tanto per fare un paragone, in Italia siamo solo all’1,1%. Insomma, loro sono bravi, ma noi cosa siamo?

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