Pubblicato in: Senza categoria

Effetto rimbalzo: ridurre i consumi potrebbe non bastare

di luca.pistolesi 4 giugno 2009

By Chego101

By Chego101

Ridurre i consumi dei carburanti fossili potrebbe non bastare a ridurre le emissioni di CO2. L’allarme proviene da una fonte autorevole: si tratta di Terry Barker, direttore del Cambridge Centre for Climate Change Mitigation Research. L’autore, oltre a essere un docente della prestigiosa università inglese, appartiene al gruppo dei 1200 scienziati che hanno firmato il documento dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), cioè l’organismo dell’Onu che ha certificato come i cambiamenti esistano e siano causati dalle emissioni di gas serra delle attività umane.

Barker spiega che, se gli stati dovessero continuare con la loro linea attuale d’intervento, le emissioni non soltanto non diminuirebbero, ma addirittura crescerebbero nel medio termine. Infatti, il mondo occidentale, fino ad ora, si è impegnato a ridurre i consumi, sostituendo più in fretta possibile le autovetture e gli apparati produttivi inquinanti con altri più efficienti. L’Europa, ad esempio, si è impegnata a ridurre del 20% le emissioni entro il 2020.

Tuttavia, sostiene Barker, la riduzione dei consumi permetterà alle aziende di abbassare i costi dei loro prodotti. Di conseguenza i consumatori avranno più potere d’acquisto e potranno acquistare più prodotti, e faranno dunque crescere la domanda. A questo seguirà un aumento della produzione che farà di nuovo crescere le emissioni. In parole semplici, fino a quando l’apparato produttivo sarà basato sui carburanti fossili, la riduzione di emissioni degli impianti non metterà necessariamente a freno il monte totale di emissioni degli Stati. L’effetto rimbalzo sarà inoltre ancora più violento nei paesi in via di sviluppo, dove ad ogni minimo miglioramento delle condizioni di vita della popolazione corrisponderà un aumento consistente delle emissioni di gas serra.

Le soluzioni che Barker propone sono duplici: da un lato, ovviamente, va potenziato enormemente il ricorso a fonti rinnovabili ad emissioni zero, prime tra tutte il solare e l’eolico. Dall’altro, è necessario secondo lui prevedere una tassazione sui carburanti fossili, in modo che il loro prezzo rimanga alto, cosicché diventi conveniente passare all’uso di fonti diverse.

I commenti sono chiusi.