Sono 10mila le tonnellate di pellet provenienti dalla Lituania sospettate di essere contaminate dal Cesio 137 e poste sotto sequestro. La scoperta della radioattività del materiale è avvenuta in seguito alla denuncia di un cittadino aostano, che aveva notato che il materiale non bruciava in maniera normale.
Il Cesio 137 è un residuo provocato dall’esplosione delle bombe atomiche e presente nelle scorie delle centrali nucleari. Il pellet sequestrato, impacchettato nei sacchetti di plastica in cui viene normalemente venduto, è inerte e non dovrebbe recare danni. Invece, molto dannosi per la salute umana potrebbero essere i fumi e le ceneri generati dalla combustione.
Il pellet è ciò che comunemente viene definito biomassa, ovvero materiale di origine vegetale utilizzabile per il riscaldamento domestico nelle stufe. In Italia, secondo una stima di pelletitalia.org, sono attive circa 400mila stufe alimentate a pellet, con un consumo annuo medio di un milione di tonnellate di combustibile. Coldiretti, l’associazione di categoria dei coltivatori, assicura che oltre il 70% del materiale viene prodotto in Italia, al riparo da qualsiasi rischio di contaminazione. Tuttavia, l’aumento straordinario del consumo di pellet (che negli ultimi cinque anni è quintuplicato) ha imposto il ricorso all’importazione, soprattutto dai Paesi dell’Est europeo.
se ti guardi in giro, peri campi e nelle case c’è AMIANTO, AMIANTO ED ANCORA AMIANTO.
Quando lo toglieranno?
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