Una scuola sudafricana si è dotata di una tecnologia che consente di trasformare la nebbia in acqua potabile, in quantità più che sufficiente per soddisfare il proprio fabbisogno. Si tratta in realtà di un congegno molto semplice: una rete metallica verticale, dalle maglie molto fitte, sulla quale l’umidità forma gocce di condensa, che viene raccolta da grondaie e canalizzata in una cisterna. L’uovo di Colombo, per certi versi: un semplice accorgimento che però è capace di migliorare visibilmente la qualità della vita di centinaia di bambini.
La scuola protagonista di questa iniziativa si trova Makuleni nella provincia di Limpopo, nel nord-est del paese. Una zona che i reporter descrivono molto umida e nebbiosa, ma anche arida nel terreno e priva di corsi d’acqua, tanto che gli abitanti sono costretti a importare l’acqua dalla vicina regione di Lesotho.
Prima della costruzione della rete cattura-nebbia, i bambini erano costretti a bere acqua insalubre, la stessa usata per abbeverare il bestiame. Ora invece, grazie agli oltre 2.500 litri di acqua pura al giorno prodotta, la situazione sanitaria è molto migliorata, tanto che sono quasi scomparse malattie come dissenteria e febbre tifoidea.
Fonti: buonenotizie.it