I partiti ambientalisti crescono in quasi tutta Europa. Tra tante chiacchiere e proclami di vittoria (o di sconfitta onorevole), questo è forse uno dei dati più chiari. Il gruppo parlamentare europeo dei Verdi, denominato Greens – Europe Free Alliance, aumenta il numero dei propri parlamentari da 43 a 53, e diventa così la quarta forza dell’emiciclo, dopo il Partito Popolare, il Partito Socialista e il Partito dei Democratici e Liberali.
Indubbiamente, i partiti ambientalisti degli stati membri crescono simmetricamente alla crisi durissima che colpisce i partiti socialisti, che molto spesso sono loro alleati nelle coalizioni nazionali. Il caso paradigmatico è la Francia, dove Le Verts – Europe Ecologie agguantano un incredibile 16,2% dei voti, solo uno 0,6% in meno del PS, e portano a Strasburgo lo stesso numero di eletti, 14, addirittura 8 in più di quanti ne avevano portati cinque anni fa. In questo modo, la delegazione francese nelle file dei Greens diventa la più fornita, a pari merito con quella tedesca, che a sua volta aumenta gli eletti da 13 a 14.
Inoltre, i partiti ambientalisti confermano tutti i seggi ottenuti cinque anni fa, ad eccezione di due. Si tratta proprio dei due seggi ottenuti nel 2004 dai Verdi Italiani, che dopo essere scomparsi nel 2008 dal parlamento italiano, hanno fallito la riconferma anche a Strasburgo. Quest’anno erano candidati nella nuova formazione Sinistra e Libertà, guidata dal Governatore della Puglia Niki Vendola, che si è fermata al 3,1% dei voti: per ottenere almeno un seggio serviva, invece, il 4%.