Citiamo subito la fonte, perché ci avviciniamo a questo argomento pieni di dubbi e diffidenze. La notizia arriva dal sito waste2tricity.com, dell’omonima società energetica britannica: una nuova frontiera sarebbe stata aperta nei processi di incenerimento dei rifiuti. La novità starebbe nell’utilizzare, piuttosto che inceneritori e gassificatori tradizionali, una fiamma al plasma.
Questa, simile nella forma alla fiamma ossidrica, è costituita da un arco elettrico sul quale è sparato un gas inerte, e può arrivare a temperature elevatissime, fino a 5.000 gradi. Ciascuna sostanza ad essa avvicinata viene istantaneamente scomposta in particelle elementari, come ad esempio la nostra detestata spazzatura. Carta, plastica, rifiuti solidi e non: tutto sarebbe ridotto ai minimi termini.
Il risultato della scomposizione sarebbe una piccolissima quantità di ceneri e rifiuti solidi (che potrebbe tornare molto utile, giurano, per molti impieghi industriali) e un gas di risulta composto per lo più da idrogeno, carbonio e monossido. Questo gas potrebbe facilmente diventare il carburante per un qualsiasi motore a idrocarburi: potrebbe quindi essere a sua volta bruciato per ottenere energia.
Il principio non è diverso da quello dei gassificatori tradizionali, sebbene la fiamma al plasma operi a temperature enormemente più alte. I vantaggi nell’utilizzo della fiamma al plasma potrebbero essere un maggior rendimento energetico ed emissioni di CO2 più basse che nella combustione tradizionale. Inoltre, ed è questo forse l’unico motivo per cui inceneritori e gassificatori continuano ad essere la soluzione più facile al problema, il volume dei rifiuti domestici verrebbe ridotto al minimo in un battibaleno, evitandoci la briga di trovare il posto per le discariche.
Restano però gli stessi dubbi di sempre sulla combustione dei rifiuti: danneggia la salute dei cittadini che vivono nelle vicinanze degli impianti? E poi, vogliamo davvero bruciare carta, plastica, vetro e altri materiali che potrebbero essere quasi interamente riciclati? Quanta energia produrremo bruciandoli e quanta ce ne servirà per riprodurli daccapo? Ben vengano i progressi tecnologici, anche nella progettazione dei gassificatori, ma preferiremmo un cambiamento di prospettiva un po’ più radicale.
Plasma…ma abbiamo in Italia il più grande e NATURALe incerenitore attivo al MONDO..L’ Etna! Basta mettere suula valle de Bove e adiacenti alle bocche laviche la rumenta.. all’uscire della lava ..TUTTO PIETRIFICATO AL NATURALE! é possibile fare questo la metto come idea scherzo ma a pensarci bene sarebbe una soluzione vi pare?
Morando Sergio.